LA MIA VITA DEDICATA AL PROSSIMO

Tredicina di S.Antonio

“ Tredicina in onore di Sant’Antonio di Padova ”, libro di invocazioni, preghiere, litanie in onore di Sant’Antonio di Padova, viene scritto da Luciana Cannatà ispirata dagli avvenimenti succeduti alla rivolta del 7 gennaio 2010 degli immigrati a Rosarno, sua città natale. L’autrice chiama in causa l’intercessione del Santo dei miracoli, patrono della sua parrocchia, per ottenere la grazia di far cessare i disordini e placare gli animi affinchè non succedesse il peggio: macchiarsi di un peccato mortale.

Il libro viene presentato ufficialmente il 19 giugno 2010 all’Auditorium Don Orione, presso i locali del Santuario di Sant’Antonio di Padova, Arcidiocesi Reggio Calabria – Bova.

La manifestazione, seguita da un numeroso pubblico, ha visto gli interventi di :
Prof. Antonino Monorchio , Psichiatra, docente di Psicologia della Religione all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Reggio Calabria e Presidente dell’Associazione “ Maria SS. Immacolata Fonte di Grazie “.
Padre Fabio Occhiuto – O. F. M del convento di S. Francesco d’Assisi di Reggio Calabria
Luciana Cannatà , autrice del libro
Monsignor Antonino Denisi , Direttore del Centro Diocesano Migrantes e dell’Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Reggio Cal. – Bova.
Assente tra i relatori a causa di improrogabili impegni, il Prof. Cosimo Rheo, Teologo Dogmatico dell’Università Teologica Pugliese, di cui però è stata letta la presentazione scritta del libro con la quale evidenzia questa stupefacente iniziativa della mistica che, di fronte all’infelice situazione che ha coinvolto il popolo Rosarnese e gli immigrati, ha creduto opportuno richiamare l’attenzione di Dio e non quella dell’uomo.

 

L’intervento del Prof. Antonino Monorchio

Il moderatore del convegno, prof. Antonino Monorchio, noto psichiatra della città e docente di Psicologia delle religioni presso la Facoltà Teologica di Reggio Calabria e Presidente dell’Associazione “Maria SS. Immacolata Fonte di Grazie”, ha parlato del carisma della preghiera di Luciana Cannatà, caratteristica principale della mistica, che ha trovato espressione nella composizione di quest’opera che è insieme poetica, musicale e pittorica. Oltre alla parte letteraria c’è infatti anche un canto, inno di invocazione al Santo, ed un suo dipinto che illustra la copertina del libro.

 

L’intervento di Padre Fabio Occhiuto

Padre Fabio Occhiuto, Ordine Francescano Minore, ha riflettuto sulla santità di S. Antonio di Padova e sulla sua straordinaria e sempre attuale devozione da parte di popoli diversi.

 

L’intervento di Luciana Cannatà

Luciana Cannatà ha sottolineato che questi tredici pensieri le sono stati ispirati dagli eventi accaduti lo scorso gennaio durante la ribellione degli immigrati a Rosarno. Lei, abitante della zona, ha parlato dei momenti difficili vissuti tra gli immigrati e la popolazione locale, del panico e dello sgomento per una guerriglia senza precedenti.
Lei, carismatica della preghiera, ha agito guidata dalla fede, ed oltre a pregare Gesù Eucarestia e la B. V. Maria, ha invocato l’intercessione di S. Antonio di Padova, patrono della sua parrocchia, con grande zelo, certa di essere ascoltata.

 

L’intervento di Mons. Antonino Denisi

Nel suo intervento Monsignor Antonino Denisi, Direttore del Centro Diocesano Migrantes e dell’Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Reggio Cal. – Bova, ha accolto con grande benevolenza ed ammirazione quest’ennesima iniziativa di Luciana Cannatà, con parole incoraggianti ed entusiaste, certo che questa Tredicina sarà di stimolo ed esortazione alla preghiera, elemento necessario nel percorso di crescita nella fede.

…Io sono l’incaricato della Chiesa calabrese e italiana per i migranti. Luciana, io sono stato nell’ex cartiera vicino a Rosarno. Il 19 gennaio 2010 non sono venuto a Rosarno però mi sono premurato di ricordare alle autorità della nostra provincia, al rappresentante del Ministero degli Interni a Reggio Calabria, il signor Prefetto, che c’era da convocare non solo il Comitato per la Sicurezza per l’ordine pubblico, ma anche il comitato territoriale per gli immigrati. Per provvedere ai migranti non bastava solo la carità che la popolazione di Rosarno e soprattutto la chiesa di Rosarno ha fatto, così come detto da Luciana.
Io mi sono commosso quando tu Luciana, hai parlato della sera della cosiddetta “rivolta” in cui si sono scontrati la popolazione di Rosarno e i 3000 circa immigrati e che non è scoppiata la carneficina che era nell’aria e che tutti temevano. La temevano le forze dell’ordine, la temevano tutti e adesso capisco perché è stata scongiurata questa carneficina: l’abbiamo capito tutti no? E’ stata la preghiera dei membri dell’Associazione e soprattutto credo, la preghiera di Luciana Cannatà.

 

Il pubblico in sala